Mobilità elettrica a emissioni zero

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Veicolo elettrico per il recapito con etichetta «Motore verde, cuore giallo»

Veicolo elettrico per il recapito con etichetta «Motore verde, cuore giallo»

Recapito sostenibile Mobilità elettrica a emissioni zero

Pubblicato il 28.07.2022

Entro il 2030 la Posta recapiterà tutte le lettere e tutti i pacchi a impatto climatico zero. A questo scopo sta gradualmente convertendo il suo parco veicoli alla propulsione elettrica e affrontando alcune sfide lungo il percorso.

La Posta fa muovere la Svizzera: per la sua mobilità impiega in totale 14’500 veicoli, inclusi gli autopostali e i veicoli speciali. La sostenibilità è una delle priorità della Posta, per cui buona parte dei veicoli del recapito sono elettrici già da tempo: 6000 veicoli per il recapito a tre ruote con rimorchio e 364 furgoni elettrici consegnano lettere e pacchi nel rispetto del clima. I restanti veicoli con motore a combustione saranno dismessi nel giro di pochi anni. In base al suo obiettivo climatico ed energetico, dal 2030 la Posta recapiterà tutte le lettere e tutti i pacchi a emissioni zero.

Passaggio graduale entro il 2030

Già oggi 37 delle circa 450 sedi di recapito consegnano lettere e pacchi esclusivamente con veicoli elettrici. Sono recapitate con emissioni zero tutte le lettere così come circa 30 milioni di pacchi all’anno, un volume che aumenta costantemente. A poco a poco la Posta fornisce veicoli elettrici e un’infrastruttura di ricarica elettrica ad altre sedi di recapito. Renato Ercolani, responsabile della gestione dei veicoli nel recapito, commenta così il processo: «Entro la fine del 2023 elettrificheremo completamente non solo le sedi nelle aree urbane di Zurigo, Berna, Ginevra e Basilea, ma anche altre 50 sedi. Successivamente convertiremo in varie tappe i restanti uffici di recapito entro il 2030».

Prima di poter realizzare il recapito a impatto climatico zero a partire dal 2030, bisogna affrontare il lungo processo di conversione alla propulsione elettrica e le sue dipendenze.

Stazioni di ricarica ed elettricità

Innanzitutto occorre dotare di stazioni di ricarica le sedi di recapito, ma questo presuppone la concessione delle licenze edilizie, per le quali si stanno registrando alcuni ritardi. La Posta utilizza esclusivamente energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili e da anni alimenta i propri veicoli elettrici con energia ecologica certificata «naturemade star». Questa viene trasportata attraverso grandi condutture fino alle stazioni di ricarica, le quali vengono talvolta alimentate anche con la corrente prodotta dagli impianti fotovoltaici negli stessi edifici. Una gestione accurata dell’energia elettrica assicura che la corrente sia sufficiente a tutti gli utenti e per tutti gli scopi.

Ostacoli all’attuazione

«Si sa che pianificare gli approvvigionamenti e metterli in pratica sono due cose diverse. L’abbiamo visto anche nel nostro passaggio alla mobilità elettrica», afferma Stephan Schick, Key Account Manager di Post Company Cars. Un veicolo per il recapito con motore a combustione può trasportare da 300 a 400 pacchi, un vantaggio indispensabile alla luce dell’aumento dei volumi. Nel segmento dei furgoni elettrici esistono solo pochi fornitori in grado di soddisfare i requisiti della Posta in fatto di volumi di carico per i pacchi, ergonomia, norme di sicurezza e così via. La situazione delle forniture, già complessa causa della pandemia, è aggravata dalla guerra in Ucraina. Soprattutto in tempi così incerti, la lunga esperienza di Post Company Cars nella gestione del parco veicoli è molto preziosa per la Posta.

Dario Küng, responsabile della mobilità elettrica nel recapito della Posta, menziona un ulteriore problema: «Fino a poco tempo fa un veicolo a pieno carico avrebbe superato il peso massimo consentito di 3,5 tonnellate a causa della sua pesante batteria. Di conseguenza, il nostro personale addetto al recapito dei pacchi avrebbe avuto bisogno di una licenza di condurre per autocarri e la Posta avrebbe dovuto pagare la TTPCP (tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni). Non solo: a causa del divieto di circolazione notturna non sarebbe stato possibile impiegare questi veicoli per il recapito serale». Fortunatamente il problema è stato evitato grazie all’allentamento dei limiti fissati dalla legge sul peso dei veicoli elettrici. La Posta sta ora verificando in quale misura può sfruttare questa nuova situazione.

Grande risparmio di CO2

Con il passaggio completo ai veicoli elettrici, dal 2030 la Posta recapiterà tutte le lettere e tutti i pacchi a emissioni zero, contribuendo a ridurre l’inquinamento acustico sulle strade e a migliorare la qualità dell’aria. Rispetto a un furgone a diesel, un furgone elettrico della Posta risparmia circa 7,5 tonnellate di CO2 su 35’000 km percorsi in un anno. Pertanto i 4800 veicoli di trasporto elettrici che entro il 2030 sostituiranno i veicoli tradizionali permetteranno di realizzare un risparmio di CO2 considerevole.

 

Il nostro contributo al raggiungimento degli obiettivi globali di sostenibilità

Motore verde, cuore giallo. La Posta vuole essere il motore di una Svizzera moderna e sostenibile anche per le generazioni future. In qualità di fornitore di servizi postali di base e di colonna portante della mobilità urbana e rurale, contribuisce notevolmente agli obiettivi per lo sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals, SDG), definiti dall’ONU nell’ambito dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Il recapito a impatto climatico zero è particolarmente decisivo per il raggiungimento degli obiettivi 8, 11 e 12.

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